Descrizione
Le origini di Bocchigliero sono incerte. Alcuni sostengono che sorge sul sito di una antica città degli Enotri, altri che nacque dalla unione di più casali preesistenti sul territorio che si unirono per motivi difensivi. Probabilmente sorse come una colonia di diritto latino fondata dai Romani durante la seconda guerra punica sulle rovine di una cittadella fortificata dei Bruzi. Anche il significato dei costruttori di botti (Bottigliero) o da allevatori di buoi (BouKoleros).
Piu semplicemente forse viene dal nome che gli diedero i coloni romani, che, dedicandosi alla pastorizia, lo chiamarono "Bocchilierus", cioè paese abitato dai pastori.La storia di Bocchigliero è la storia di un feudo che fino alla unità d'italia passo di mano in mano.Nel periodo immediatamente post-unitario, il suo territorio fu percorso da innumerevoli bande di briganti. Negli stessi anni, tra misticismo, eroismo ed eresia, il movimento de "I Santi di Bocchigliero" provvede ad animare la vita del paese (per saperne di più vedi Curiosità). Il centro urbano ha una zona antica che conserva, pur con le manipolazioni avvenute nel corso dei secoli, la struttura tipica degli abitanti medievali, con case addossate e vie strette, che favorivano la difesa. Anche Bocchigliero, come quasi tutti i paesi del sud in generale e della Calabria in particolare, conosce la piaga dell'emigrazione di massa per ragioni di lavoro: mei primi anni del '900 verso il Brasile, l'Argentina e degli Stati Uniti, poi, dagli anni '60, in Francia, in Germania, in Svizzera, in Belgio ed a Milano, a Torino, a Bologna, a Firenze, a Modena ed in tante altre parti d'Italia e del Mondo. Tutto ciò ha determinato e determina lo spopolamento del paese che è passato dagli oltre 4000 abitanti del 1960 fino ai circa duemila di oggi, anche se negli ultimi quarant'anni il centro abitato si è ampliato notevolmente e sono sorti nuovi ed accoglienti quartieri, in località Russi, Riforma,Piano dell'Eremita, Fischia, Olmo (oggi via Roma), "Macchia di Clausi" (oggi rione Arento), San Rocco, etc... che hanno contribuito soprattutto a migliorare la qualità della vita in tutti i sensi. Bocchigliero deve molto ai suoi numerosi emigranti, specialmente a quelli che hanno dovuto sopportare l'inumano sacrificio del distacco dalla propria famiglia, dalla moglie e dai figli.
Negli anni '50 e '60 fino ai primi anni '70 infatti partivano solo uomini. Era una emigrazione quasi di tipo stagionale. Diverse centinaia di lavoratori lasciarono il paese per raggiungere la Francia, la Gemania o la Svizzera ed in pochi anni Bocchigliero si svuotò della forza lavoro. Venne a costituirsi quindi una comunità fatta soprattutto di donne e bambini anche se ancora abbastanza popolosa. Con enormi sacrifici e privazioni di ogni genere cercarono di raggranellare un pò di soldi, per mantenere la famiglia con l'obbiettivo di migliorare le proprie condizioni di vita pensando soprattutto di realizzarsi una nuova casa in paese: occorreva "risparmiare..., risparmiare..., risparmiare ad ogni costo"!!!Diversi di loro, in terra straniera persero addirittura la vita: ed è stato come morire in guerra. Proprio per immortalare il ricordo dei loro sacrifici l'Amministrazione comunale, nel 1983, volle dedicare agli emigrati un significativo monumento, opera dell'Arch. Mario Montalto.
Forse anche per questo i Bocchiglieresi che hanno una lunga storia di emigrazione sanno essere cosi affettuosi, accogliuenti, cordiali ed ospitali nei confronti del forestiero. Nella seconda parte degli anni 70' fino ai primi anni 80', il fenomeno della emigrazione di massa si attenuò un pò per effetto delle possibilità occupazionali nel settore della forestazione. Oltre 200 lavoratori trovarono lavoro anche a Bocchigliero presso gli enti Regionali del settore forestale (opera Sila, Legge Speciale Calabria ed Azienda delle Foreste regionali) e pian piano in tutta la Regione si costituì un movimento di circa 30.000 occupati, anche se questo risultato fu il frutto di continui scioperi di lotta e di rivendicazione sindacali per il posto di lavoro: Con Bocchigliero, SanGiovanni in Fiore, Acri e Longobucco sempre in prima linea.
La forestazione divenne così la FIAT della Calabria, la quale, se oggi è fiera del suo verde, della sua montagna e dei suoi immensi boschi, lo deve soprattuttto all' opera dei lavoratori forestali che hanno tra l'altro realizzato un generale intervento di sistemazione idrogeologica del territorio, oltre che importanti opere di infrastrutture civili. E Bocchigliero, in tale direzione, rappresenta uno straordinario esempio. Purtroppo provvedimenti legislativi del Parlamento Italiano verso la metà degli anni 80' hanno decretato di fatto la fine della forestazione in Calabria, perche la impossibilità di nuove assunzioni ed il progressivo svuotamento del bacino per effetto del pensionamento dei lavoratori, ha ridotto notevolmente il numero degli occupati in tutta la Calabria. Solo poche unità lavorative operano ancora oggi nel settore forestale. Da circa 20 anni è riapparso quindi il fenomeno della emigrazione di massa per ragioni di lavoro. Questa volta in maniera ancora più dolorosa ed allarmante, perchè sono interi nuclei familiari che lasciano il paese per trasferirsi al nord con una azione di spopolamento devastante. Eppure il paese, negli ultimi quarant'anni, è migliorato tantissimo sotto tutti gli altri punti di vista. Esistono bellissime Scuole di ogni ordine e grado (Materne, Elementari, Medie inferiori e Superiori); un livello culturale medio abbastanza elevato: la maggioranza dei giovani frequenta gli studi Universitari ed in ogni famiglia non mancano i giovani Diplomati e laureati.
Sono stati realizzati diversi interventi che hanno fatto di Bocchigliero una splendida cittadina, soprattutto sotto l'aspetto turistico, con abitazioni comode ed accoglienti, dotate di tutti i servizi ed i comforts. E' stata di recente realizzata finanche la rete di distribuzione del Gas (Bocchigliero è il primo paese di montagna del comprensorio ad esserne dotato).
Sono state anche realalizzate: la strada che attraversa tutto il centro storico del Rione Destra; l'accesso a Piazza del popolo è stato ampliato attraverso la demolizione del vecchio palazzo "Gallo", dove è stato realizzato un grazioso spazio di vede pubblico. Sono state realizzate delle splendide villette pubbliche davanti alla chiesa di San Rocco ed in località "Riforma" davanti e dietro la chiesa della Madonna de jesu, dove il vecchio Convento dei Monaci, per opera meritoria dell'arciprete Mons. Don Domenico Spina, è stato restaurato e trasformato in "Casa di riposo per Anziani" che offre i posto di lavoro a circa 50 persone, oltre che srevizi socio-sanitari ed assistenziali a molti anziani del comprensorio. E' stata realizzata la Elettrificazione Rurale sull'intero territorio comunale ed in campagna tutti possono usuffruire di questa importante fonte di energia, soprattutto per quanto riguarda le attività agricole-zootecniche. In parallelo a Via Roma è stata realizzata un'altra strada (via Sandro Pertini) che attraversa il paese e che ha migliorato tantissimo il traffico degli automezzi. Un altro Viale (Via Giovanni Falcone) è stato realizzato per attraversare il nuovo splendido quartiere sorto in località "Piano dell'Eremita".
In Località "marmare" è stata costruita una meravigliosa "Area Attrezzata per il Turismo" con campi di equitazione, Discoteca, Campeggio attrezzato per Camper e Roulottes, Osservatorio Astronomico ed il centro di Educazione Ambientale. Anche la viabilità per Cosenza e per il Mare è stata notevolmente migliorata anche se ora si spera di realizzare anche la bretella stradale lungo il fiume Laurenzana che recentemente è stata inserita dalla Regione, su pressante e costante richiesta della Amministrazione Comunale, nel pogramma delle opere pubbliche da realizzarsi in Calabria sottoscritto il 29 luglio 2002 anche dal governo centrale.
Presto verrà eliminato anche lo sconcio della "Deviante Stradale" sotto la Rupe Riforma, realizzata agli inizi degli anni 70' mediante la costruzione di un nuovo tratto di strada che l'Amministrazione Provinciale di Cosenza stà per mandare in appalto.
Bocchigliero oggi è profondamente diversa di ieri, perche comunque la società si è evoluta anche in questo paesino abbarbicato sulle montagne della Sila, dove la vita scorre lenta, tranquilla, semplice e silenziosa in un'oasi di pace, di cordialità e di grande umanità.E la riprova di tutto questo la si riscontra quando ritorna per rivedere il paese, magari dopo quarant'anni, qualche emigrato dall'Argentina o dal Canada e fa trasparire dall'espressione del viso, uno straordinario senso di emozione, stupore, felicità e meraviglia, per aver ritrovato un paese migliore di quello lasciato.